Partenze, virate, andatura

Di Pierluigi De Pascalis

Tecniche ed errori nella partenza, nella virata e nell'andatura nel nuotatore, proposte didattiche per la correzione.

Ci sono opinioni completamente contrastanti in merito all'esecuzione del tufo di partenza. L'errore più comunemente commesso dai nuotatori consiste nel cercare di tenere le braccia in una posizione piuttosto ferma, evitando oscillazioni. In realtà sarebbe buona norma eseguire con le braccia un movimento circolare rapido e completo, arrestandole nella posizione dell'ingresso in acqua.

L'energia inerziale acquistata viene trasferita al corpo a causa del repentino blocco, e ciò determina una spinta nella direzione verso la quale le braccia erano orientate. Il tempo che intercorre tra quando il baricentro del nuotatore comincia a muoversi, sino a quando il nuotatore non lascia la pedana, è sufficiente per far compiere alle braccia la suddetta rotazione, senza rallentare la partenza.

Analisi del tuffo di partenza ed errori abituali

In tutte le gare, ad eccezione del dorso, il nuotatore sarà fermo e dritto sul blocco di partenza, pronto ad assumere la posizione di partenza. In questi tre stili la partenza è quasi identica differenziandosi esclusivamente per l'angolo che si forma tra nuotatore e superficie dell'acqua nell'ingresso. Nel delfino e nel crawl è di circa 15°, nella rana è di circa 20°.
Questo consente al nuotatore di raggiungere una maggiore profondità per poter esercitare con più vigore una trazione ed una battuta di gambe, prima di risalire in superficie.
Gli errori più comunemente commessi sono: di posizione, con braccia tenute troppo indietro, testa troppo bassa, testa troppo alta, corpo troppo piegato, ginocchia non flesse e piante dei piedi eccessivamente divaricate. Oppure sono dati dall'incapacità di usufruire appieno della rotazione delle braccia (tipico delle ragazze che perdono così 15-30 cm di distanza. O ancora si può cominciare a nuotare troppo presto, ossia appena si tocca l'acqua, e comunque senza attendere di aver raggiunto la velocità normale di nuotata.

Infine ci può essere un ingresso in acqua troppo piatto o a serramanico Questi errori possono essere causati sia da un errato arresto delle braccia, che da un angolo troppo alto di stacco dal blocco di partenza. Entrambi determinano un'elevazione del corpo che causa un ingresso in acqua piatto o, nel caso in cui si cerchi di correggerlo innalzando i fianchi, a serramanico. Entrambi gli errori si correggono o arrestando le braccia in posizione diagonale verso l'acqua, o ritardando la spinta delle gambe.

Bibliografia

  1. La nuova scienza del nuoto
    Counsilman James E.; Counsilman Brian E.
  2. Scuola nuoto. Esperienze da bordo vasca
    Andolfi Mario; Parigiani Marco